Una vecchia canzone e scenette

Entro in Taverna e trovo nonna occupata a conversare con un signore che non avevo
ancora mai visto lì. Mi fermo esitante sulla soglia, nonna mi vede e mi fa cenno di
avvicinarmi.
- Aurora... ti presento un mio vecchio e caro amico, Giovanni Sartori. -
Sorrido al signor Sartori e gli tendo la mano mentre nonna presenta me all'amico.
- Ho portato il disco... - dico un po' impacciata.
Un gran sorriso si apre sul volto segnato dall'età e simpatico, del signor Sartori.
- Grazie! La ringrazio molto, signora! - mi dice e tende la mano, gli consegno il disco.
- Oh, eccolo qua! - esclama lui estraendolo dalla custodia e leggendo l'etichetta.
- Vede, signora... - aggiunge poi, guardandomi con un mezzo sorriso - questa canzone
mi riporta indietro negli anni, è proprio adatta a me! - conclude con un sospiro.
Non vorrei essere indiscreta, perciò non faccio domande.
- Le vecchie canzoni posseggono grande fascino... e a qualcuno hanno sempre da dire
qualcosa. Così, almeno, la vedo io... - gli dico e guardo nonna che mi sorride, annuendo.
Entrambe pensiamo alla canzone ascoltata ieri: Io t'ho incontrata a Napoli.
- Possiamo ascoltarlo? - chiede l'amico di nonna e mi porge il disco.
Assentendo, mi avvicino subito al giradischi e dopo qualche istante ecco la bella musica
della canzone e la calda voce maschile riempire la sala...



Quando ragazzi felici andavamo alla scuola
con la cartella a tracolla ed in tasca la mela
per il futuro avevamo un vestito di gala
quante speranze di gloria, di celebrità!

Ma insesorabile il tempo tracciava il cammino
e a testa china seguiamo il nostro destino...

Addio sogni di gloria, addio castelli in aria
guardo con sordo rancore la mia scrivania
cerco scacciare, ma invano, la monotonia.

Addio anni di gioventù, perché perché non ritornate più?
Sono una foglia d'autunno che nella tormenta
teme il grigiore dei giorni, l'inverno paventa.

La donna sincera aspettai, compagna dei sogni miei
ma invano cercai, cercai... amore, anche tu, dove sei..?

Addio sogni di gloria, addio castelli in aria
prendo la penna continuo la doppia partita
faccio una macchia d'inchiostro... mi treman le dita.

Meglio tacer le memorie, o vecchio cuor mio
sogni di gloria, addio..!




La canzone è finita e, per qualche momento, restiamo tutti in silenzio.
L'uomo solleva il viso e mi guarda, nonna gli stringe una mano.
- E' proprio per me, sa signora... - dice lui, - sembra il mio ritratto. E' proprio quello che
ho nel cuore! -
Sono commossa e vorrei accarezzare quella bella fronte spaziosa, solcata da alcune rughe.
- Tenga il disco... - mormoro - glielo regalo. -

Quando esco sento su di me gli sguardi sorridenti e un po' malinconici dei due vecchi amici,
seduti là, ad un tavolo di una Taverna di sogno.