Non voglio spiegare al lettore, che deciderà di dedicare cinque minuti della sua esistenza a questo breve racconto cosa si nasconde, per me, dietro l'azzurro del cielo.
Gia, perché ognuno ci vede quello che vuole... tutto, o niente.
Vorrei ricordare però una cosa: provate a guardare il mondo con gli occhi dell'anima e vedrete che tutto acquisterà un sapore diverso, più dolce, più vero, più vivo.
Non importa quanto è stato il dolore lungo la strada, quanti mari burrascosi abbiamo attraversato, su quante erte cime ci siamo arrampicati…
L'importante è essere qui ora! E poter urlare al mondo quello in cui crediamo... il resto è buio.
DIETRO L'AZZURRO DEL CIELO
Si erano conosciuti una mattina d'autunno.
Lui camminava solo nel parco tra le risate felici dei bambini e le foglie gialle che volavano tristi nel vento.
Osservava il cielo terso e limpido cercando di vedere oltre il semplice azzurro, e d'un tratto lei apparve con Buck, il suo cagnone che tanto avrebbe amato nei mesi a venire.
Fu tutto come in una favola: si guardarono per la prima volta e capirono di conoscersi da sempre.
Ora la primavera era giunta con le sue speranze di vita e le sue promesse ingannevoli, ma lei non c'era più. Era volata nel vento come una piuma di cigno e non sarebbe mai più tornata.
Era accaduto tutto in un attimo... un velo di stanchezza improvviso, la sbandata, lo schianto letale.
Ora non gli restava altro che ghiaccio in fondo all'anima, un enorme blocco di ghiaccio che minacciava di trascinarlo sul fondo del lago della pazzia.
Ogni notte rivedeva lei tra le lamiere contorte, il viso bagnato di sangue e l'unica àncora di salvezza a cui si poteva aggrappare erano gli splendidi ricordi di quel magico inverno.
Ed un particolare giorno di quella breve stagione intensa di emozioni gli ritornò alla mente.
Si erano svegliati presto e quel giorno nevicava. Abbracciandosi nel tepore e nella solitudine del giaciglio si sentivano come una sola persona.
Avevano parlato, parlato in modo naturale di tutto e di niente.
Poi se n'erano usciti assieme a Buck a danzare nel mondo innevato, senza pensare al domani, senza pensare a ieri, senza pensare a nulla all'infuori di quei magici momenti, consapevoli entrambi di quanto fosse effimera la felicità e di quanto fosse ineluttabile il destino.
Lei d'un tratto lo trasse a sé, lo guardò dritto negli occhi e gli sussurrò:
- Ricorda, la felicità non la puoi cercare... è lei sola che può trovare te. Ciò che viviamo ora noi è il segreto della vita, nient'altro che questo. Ricordalo se un giorno non sarò più al tuo fianco.
Cancellò l'ombra di preoccupazione e di momentaneo smarrimento apparse sul suo volto con un fuggevole bacio, ed insieme camminarono verso il domani.
Così alfine lei l'aveva preso per mano e lo aveva aiutato a diventare un essere umano, a liberare le sue emozioni per lasciarle libere di volare nel vento, gli aveva fatto un dono di incommensurabile valore.
Ora, mentre passeggiava con Buck, osservando il cielo primaverile riusciva a vedere ciò che si celava dietro quell'azzurro puro come gli occhi di lei.
G.
***************************************
Oh Uomo! conosci te stesso! (Oracolo di delfi)