PROVERBI DELLA CALABRIA
Orecchie aperte e bocca chiusa
Mettiti un cece dentro le orecchie (per non udire)
Nel buio, unici testimoni le stelle
Quello che non sa è come quello che non vede
Chi ti sta in casa o t’incorna o ti scorna
Corna di sorelle, corna d’oro;
corna di parenti, d’argento
Chi è cornuto una volta lo è cento volte
Chi si sposa è contento un giorno,
chi ammazza il porco più di un anno
Hai ammazzato il maiale e ti sei chiuso in casa,
e degli amici ti sei dimenticato
Ama l’amico con i vizi che ha
Se vuoi invitare il tuo nemico,
carne di capra e legna di fico
L’avaro muore pieno di pidocchi
L’invidia fa piangere come la cipolla
Se l’invidia fosse come l’ernia
tutti la mostrerebbero
Uomo ingrato e cavolo fiorito: inutile perderci tempo
L’uomo senza barba è un cattivo cristiano
Pelo rosso, pelo cattivo
La femmina è uno scaldino che si usa solo di sera
Donne e denaro devono passare per una sola mano
Sette sono i migliori bocconi: uva pesche e meloni;
carne di capretto, tette di zitella, quaglia perniciaia
e culo di lavandaia
Triste chi dipende dall’amore:
una volta nasce e cento muore
L’amore da lontano è come acqua nel paniere
Quando t’ha dato il cuore, la donna povera non ti può dare nient’altro
Triste e infelice la donna sposata
che vive con la suocera e la cognata
Sfortunata la casa dove canta la gallina
Purché maschio, anche un figlio duro di testa
Figlia in fasce, prepara la dote
Onore e piombo pesano allo stesso modo
La testa di piombo e i piedi di paglia
(pensa molto e agisci in fretta)
Se il fosso è profondo, non fare il passo lungo
Il topo prima fa la tana e dopo rosica
La gallina fa l’uovo e al gallo gli brucia il culo
Il lupo per compare e il cane sotto il mantello
(persona malfidata)
Il lupo che non sente le grida degli uomini
poco si cura dei fischi degli uccelli
Chi ha letto libri sa parlare
Dammi un mestiere e non porzione di ricchezze
Chi ha beni al sole e non se li piglia
non trova confessore che l’assolva
Chi ha la moglie bella sempre canta,
chi ha denari in tasca sempre conta
Se il prestito fosse una cosa buona
tutti presterebbero la moglie
Il risparmio è guadagno
La troppa carità rompe la bisaccia
Con padri e padroni, hai sempre torto e mai ragione
Il pentolaio mette il manico dove vuole lui
Chi serve a corte muore sulla paglia
Chi è paziente è pezzente
Vive di vento l’errante serpente
e di speranza l’affamato cane
Povera pecora che deve essere tosata
Pecora nera e pecora bianca,
chi muore muore e chi campa campa
I nipoti, potali; e se tornano a germogliare,
tornali a potare.
Povertà e gravidanza non si possono nascondere
Fatti buona fama e dormi
L’oro guarisce la congiuntivite
Vento di marzo, odore di primavera
Fare la novena a san Pasquale (per prendere marito)
Trovami un marito bianco rosso e saporito,
trovamelo tale e quale a te, o san Pasquale
_________Aurora Ageno___________