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26/12/2008 09:59 | |
PROVERBI DELLA LIGURIA
Chi sta in mare naviga, chi sta a terra giudica
Voto di marinaio presto si scorda, passato il
fortunale niente più si ricorda
Due capitani, navi contro gli scogli
L’amore del marinaio dura un’ora,
perché in ogni porto che arriva s’innamora
Non fare come capitan Pesce
che pisciava in mare per farlo crescere
Non è il viaggio che conta, ma il porto
Impara a navigar secondo il vento
se in porto vuoi arrivare a salvamento
Tre cose fanno l’uomo furbo:
beghe, donna e porto
Moglie di marinaio: né vedova né sposa
Passato il monte di Portofino: addio moglie, son ragazzino
Donna cavallo e barca sono di chi li cavalca
Chi vuole fichi abbassi i rami, chi vuole le figlie
carezzi le mamme
Chi prende moglie per i denari, si pente più
che per i suoi peccati
L’amore nasce dall’utile
Matrimonio e maccheroni, se non sono caldi non sono buoni
Marito, malanni e guai non mancan mai
Figli e soldi non son mai troppi
La gioventù non conosce riposo
Quando si è vecchi si perde ogni virtù:
le gambe tremano e i calzoni cascan giù
Febbraio il corto è peggio che un turco
Signor Marchese, secondo le entrate bisogna far le spese
A chi mi dà il pane faccio le moine
Chi aspetta aiuto dai parenti, aspetta fin quando
gli cascano i denti
Chi veglia con la luna e dorme con il sole,
non guadagna né roba né onore
Chi ha buona fama ha sostanza
Il galantuomo ha peloso il palmo della mano
La salute senza soldi è una mezza malattia
Frate Piglia sta in convento, frate Dà non sta mai dentro
Tutto viene utile, perfino le unghie per pelare l’aglio
Per fare un genovese ci vogliono quattro ebrei, per fare
un chiavarese ce ne vogliono sei
Senza disciplina non s’impara
Vale più un pizzico di buon senso che tutto lo studio del mondo
Per riconoscere un bugiardo, fagli dire la stessa cosa tre volte
Se tutti i ladri avessero le corna, il mondo sarebbe un canneto
Se tutti i matti portassero il berretto bianco,
il mondo sembrerebbe un prato d’oche
Se dici le tue ragioni agli sbirri, perdi tempo e niente ricavi
Le disgrazie son sempre pronte, come i tavoli all’osteria
La gloria di questo mondo
è una botte senza fondo
Non fare come il parroco delle Nasche
che i calci in culo li prendeva per carezze
Gli insulti sono come le foglie,
chi le fa cadere se le ritrova addosso
Se a Milano avessero un porto di Genova
farebbero un orto
Se a Genova avessero una pianura,
di Milano farebbero un cimitero
Genova prende e non rende
E’ la congrega di sant’Andrea: passato
l’entusiasmo è rimasta l’idea
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