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ULISSE di JAMES JOYCE

Ultimo Aggiornamento: 31/07/2009 19:20
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26/07/2009 17:01

3) Dette un vispo colpetto di commiato al bastone di Stephen e, correndo verso un ciglio della scogliera, e salmodiò:

Addio, cari. Scrivete quello che ho raccontato
E dite a Tizio e a Caio che son resuscitato.
Data la mia ascendenza certo volerò anch'io,
E sul monte Oliveto c'è vento... Addio, addio.

Saltabeccò davanti a loro giù verso il Balzo dei Quaranta Piedi, sventolando
le mani come ali, con agili salti, il pétaso (cappello a falda larga) di Mercurio palpitante nella fresca brezza che portava loro le sue brevi strida d'uccello.

Haines, che aveva cautamente riso, sempre camminando accanto a Stephen, gli
disse:
- Non dovremmo ridere, forse. É piuttosto blasfemo. Non che io sia credente,
intendiamoci. E poi in ogni caso la sua allegria toglie alla cosa ogni
malizia, vero? Come l'ha chiamato? Beppe il Falegname?
- La ballata di Gesù Giullare, rispose Stephen.-
- Oh, disse Haines, l'aveva sentita altre volte?-
- Tre volte al giorno dopo i pasti, rispose seccamente Stephen.
- Lei non è credente, vero? domandò Haines. Voglio dire credente nel senso
ristretto del termine. La creazione dal nulla e i miracoli e un Dio personale.
La parola ha un solo senso mi sembra, disse Stephen.-

Haines si fermò per tirar fuori un lucido astuccio d'argento su cui brillava
una pietra verde. Fece scattare la molla con il pollice e lo porse.
- Grazie, disse Stephen, prendendo una sigaretta.-
Servitosi, Haines ne riabbatté il coperchio. Lo rinfilò nella tasca laterale
ed estrasse dal taschino del panciotto un acciarino di nichel, fece scattare
anche questo e, dopo aver acceso la sua sigaretta tese a Stephen l'esca
fiammeggiante nella conchiglia delle mani.
- Sì certo, disse, mentre proseguivano. O si crede o non si crede, vero ?
Personalmente non potrei mandare giù quell'idea di un Dio personale. Lei non
l'accetta, immagino.
- Lei contempla in me, disse Stephen con un ostico disgusto, un orribile esempio
di libero pensiero.
Seguitò a camminare, aspettando che gli si rivolgesse la parola e
trascinandosi dietro il bastone. Il puntale lo seguiva leggermente sul
sentiero squittendogli alle calcagna. Il mio spirito familiare, dietro di me,
che chiama Steeeeeeeephen. Una linea ondulata lungo il sentiero. Ci
cammineranno sopra stasera, venendo qui al buio. Vuole quella chiave. É mia, ho
pagato io l'affitto. E ora mangio il suo pane che sa di sale. Dagli anche la
chiave. Tutto. La chiederà. Questo era nei suoi occhi.

- Dopo tutto, cominciò Haines...-
Stephen si voltò e vide che il freddo sguardo che lo aveva misurato non era
del tutto malevolo.
- Dopo tutto, direi che si è sempre in grado di liberarsi. Si è padroni di se
stessi, mi pare.
- Sono servo di due padroni, disse Stephen, un inglese e una italiana.
- Italiana? disse Haines.-
- Una babilonica sovrana vecchia e gelosa. Inginocchiati davanti a me.
E ce n'è un terzo, disse Stephen, che mi vuole per lavori spiccioli.-
- Italiana? ripeté Haines. Che vuol dire?-
- Il governo imperiale britannico, rispose Stephen, accendendosi in volto, e la
santa chiesa cattolica apostolica romana.-
Prima di parlare, Haines si staccò dal labbro inferiore qualche filo di
tabacco.
- Capisco perfettamente, disse calmo. Un irlandese deve pensarla così, direi.
Noi in Inghilterra sentiamo di avervi trattato piuttosto ingiustamente.
Parrebbe che la colpa sia della storia.-

- Gli alteri, possenti attributi fecero rimbombare nella memoria di Stephen il
trionfo delle loro bronzee campane: et unam sanctam catholicam et apostolicam
ecclesiam: il lento evolversi e mutare del rito e del dogma simili ai suoi
peregrini pensieri, alchimia di stelle. Simbolo degli apostoli nella messa di
Papa Marcello, le voci fuse, ciascuna cantando forte nell'asserzione: e dietro
il loro cantico l'angelo di scorta della chiesa militante disarmava e minacciava
gli eresiarchi. Una torma di eresie in fuga con le mitrie (copricapo cardinalizio) a sghimbescio: Fozio e la genia di schernitori uno dei quali era Mulligan, e Ario, che aveva battagliato tutta la vita sulla consustanzialità del Figlio col Padre, e Valentino, che spregiava il corpo terreno del Cristo, e il sottile eresiarca africano Sabellios che sosteneva che il Padre era Figlio di Se Stesso. Parole che Mulligan aveva detto un minuto prima per canzonatura all'estraneo. Vana canzonatura.
Il vuoto incombe certamente su tutti i nemici che tessono il vento: minacciati, disarmati e sconfitti dagli angeli della chiesa schierati in battaglia dall'armata di Michele, che la difende sempre nell'ora del conflitto, con lance e usberghi(armature di difesa).-

Bene, bravo! Applausi prolungati

-Naturalmente sono un britannico, disse la voce di Haines, e sento da britannico. E non voglio neanche vedere il mio paese cadere in mano di ebrei tedeschi.
Attualmente, è questo il nostro problema nazionale temo.-
Due uomini ritti sull'orlo della scogliera, guardavano intenti: uomo d'affari,
barcaiolo.
- È diretta verso Bullock Harbour.-
Il barcaiolo accennò verso il nord della baia con una certa degnazione.
- Son cinque tese laggiù, disse. Sarà trascinato da quella parte quando salirà
la marea verso luna. Sono nove giorni oggi.-

L'uomo che era annegato. Una vela virava nella baia vuota in attesa che un
gonfio fagotto venisse a galla, rivoltolasse al sole un volto tumefatto,
biancosalino. Eccomi.

Scesero lungo il sentiero serpeggiante fino alla caletta. Buck Mulligan era
ritto su un masso, in maniche di camicia, la cravatta senza fermaglio
sventolante su una spalla. Un giovanotto aggrappato a uno sprone roccioso
vicino a lui muoveva lentamente a guisa di rana le gambe verdi nella fonda
gelatina dell'acqua.
- Tuo fratello è con te, Màlachi?-
- E' giù a Westmeath. Coi Bannon.-
- Ancora là? Ho avuto una cartolina da Bannon. Dice che ha trovato una piccola
dolce pupetta laggiù. Ragazza da foto la chiama lui.
- Istantanea, eh? Posa breve.-
Buck Mulligan si sedette per slacciarsi le scarpe. Un uomo anziano cacciò
fuori dallo sperone della roccia un viso rosso ansimante. Arrancò su per le
pietre, con l'acqua che gli brillava sulla zucca e sulla ghirlanda di capelli
grigi, acqua ruscellante sul petto e sul pancione e sgorgante a fiotti dal
pendulo nero cingilombi.
Buck Mulligan si scostò per lasciare che si arrampicasse e, con un'occhiata a
Haines e Stephen, si fece con calma il segno di croce con l'unghia del pollice
sulla fronte e sulle labbra e sullo sterno.
- Seymour è tornato in città, disse il giovane riafferrando il suo sperone di
roccia. Ha piantato la medicina e si dà alla carriera militare.
- Oh, va con Dio, disse Buck Mulligan.
Parte la settimana prossima per fare la sgobbata. Conosci quella rossa di
Carlisle, Lily?-
- Sì.-
- Filava con lui ieri sera sul molo. Il padre è fradicio di soldi.-
- Si è fatta inguaiare?-
- Bisognerebbe domandarlo a Seymour.-
- Seymour fottuto ufficiale, disse Buck Mulligan.-
Annuì a se stesso mentre si sfilava i pantaloni e, alzandosi in piedi, diceva
adagio:
- Le rosse di pelo cozzano come capre.-
S'interruppe spaventato, palpandosi un fianco sotto la camicia svolazzante.
- La mia dodicesima costola è scomparsa, gridò. Sono l'Uebermensch. Kinch lo
sdentato e io, i super uomini.-


Si districò dalla camicia e se la gettò dietro le spalle dove si ammucchiavano i suoi vestiti.
- Ti butti qui, Màlachi?-
-Sì. Fai posto nel letto.-
Il giovane si spinse a ritroso nell'acqua e arrivò in mezzo alla caletta con
due magistrali bracciate. Haines si sedette su una pietra, a fumare.
- Lei non si butta? domandò Buck Mulligan.-
-Più tardi, disse Haines. Non subito dopo colazione.-
Stephen si volse per incamminarsi.
- Io me ne vado, Mulligan, disse.-
- Dacci quella chiave, Kinch, disse Buck Mulligan, per tenere distesa la
camicia.-
Stephen gli porse la chiave. Buck Mulligan la posò di traverso sul mucchio dei
vestiti.
- E due pence, disse, per una pinta. Buttali lì-
Stephen buttò due monete sul soffice mucchio. Vestirsi, svestirsi. Buck
Mulligan eretto, con le mani giunte davanti a sé, disse solennemente:
- Chi ruba al povero presta al Signore. Così parlò Zarathustra.-
Il suo corpo paffuto si tuffò.
- Ci rivedremo, disse Haines, voltandosi e sorridendo a questi pazzi irlandesi.
Corno del toro, zoccolo del cavallo, sorriso del sassone, mentre Stephen risaliva il sentiero.-

- Al Ship, urlò Buck Mulligan. Mezzogiorno e mezzo.-
- Bene, disse Stephen.-
Si incamminò per l'erta del sentiero zigzagante.

- Liliafa rutilantium.
Turma circumdel.
Jubilantium e virginum.

L'aureola grigia del prete nella nicchia dove si rivestiva pudicamente.
Non dormirò qui stanotte. Neanche a casa posso andare.
Una voce, dolcecanora lo chiamò dal mare. Alla svolta egli sventolò
la mano. Quella chiamò ancora. Una testa bruna liscia, di foca, al largo sul
mare, tonda.
Usurpatore.

Fine prima parte





il Poeta
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