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ULISSE di JAMES JOYCE

Ultimo Aggiornamento: 31/07/2009 19:20
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31/07/2009 19:20


2-2
Stephen si assise silenziosamente dinanzi alla regal presenza.
Incorniciate lungo le pareti immagini di cavalli scomparsi rendevano omaggio, le loro miti teste librate in aria: Repulse di Lord Hastings, Shotover del duca di
Westminster, Ceylon del duca di Beaufort, prix de Paris 1886.
Fantomatici fantini li montavano, attenti al segno. Vide la loro carriera, difensori dei colori regali, e urlò con le urla di folle scomparse.
- Punto-, ordinò Mr Deasy ai tasti. Ma l'immediato dibattito di questa questione
essenziale...
Dove Ganly mi portò per arricchirci alla svelta in cerca di vincitori fra i
carrozzini chiazzati di fango, fra gli ululati degli allibratori sui loro
panchetti e il tanfo della mescita, sul limo iridato. Bel Ribelle alla
pari: dieci a uno gli altri. Giocatori di dadi e di bussolotti cui passammo in
fretta accanto inseguendo gli zoccoli, i berretti e le giubbe in gara oltre
quella donna con la faccia come una scarpa, la madama di un beccaio, che
grufolava assetata il suo quarto d'arancio.
Grida risuonarono stridule dal campo di gioco dei ragazzi e un fischietto
sibilante.
Di nuovo: una meta. Io sono fra loro, fra i loro corpi combattivi nella
mischia, il certame della vita. Vuoi dire quel cocco di mamma dalle gambe
storte che sembra leggermente debole di stomaco? Certami. Il tempo scosso
rimbalza, scossa su scossa. Certami, limo e frastuono di battaglie, la bava
della morte raggelata sugli uccisi, un urlo di lance adescate con
sanguinolente interiora umane.
- Ecco fatto-, disse Mr Deasy, alzandosi.
Si avvicinò al tavolo, fissando insieme i fogli con uno spillo. Stephen si
rizzò in piedi.
- Ho esposto la questione in nuce (progetto)-, disse Mr Deasy. E a proposito dell'afta
epizootica. Ci dia un'occhiata. Non si può avere un'opinione diversa in merito.
Se mi è lecito abusare del vostro spazio prezioso. La dottrina del laissez
faire che tanto spesso nella nostra storia. Il nostro commercio di bestiame.
Al modo di tutte le nostre antiche industrie. La combutta di Liverpool che
mandò in malora il piano per il porto di Galway. Conflagrazione europea.
Rifornimenti di cereali attraverso le anguste acque del canale.
L'imperturbabilità plutoperfetta del ministero dell'agricoltura. Concessa
un'allusione classica. Cassandra. Da una donna dalla condotta non
irreprensibile. Venendo al nocciolo.
- Non ho peli sulla lingua, vero?- chiese Mr Deasy mentre Stephen continuava a
leggere.
Afta epizootica. Noto col nome di preparato di Koch. Siero e virus.
Percentuale di cavalli immunizzati. Pestilenza del bestiame. I cavalli
dell'Imperatore a Murzsteg, nella bassa Austria. Medici veterinari. Mr Henry Blackwood Price.
Cortese offerta di sperimentare. Dettami del senso comune. Questione
essenziale. In tutti i sensi dell'espressione prendere il toro per le corna.
Ringraziandovi per l'ospitalità nelle vostre colonne.
-Voglio che sia stampata e letta, disse Mr Deasy. Vedrà che alla prossima
epidemia metteranno un embargo sul bestiame irlandese. E si può curare. É stato
già curato. Mio cugino, Blackwood Price, mi scrive che viene regolarmente
curato e guarito in Austria da quei veterinari. Si offrono di venir qua. Sto
cercando di trovare appoggi al ministero. Adesso voglio provare la pubblicità.
Sono circondato da difficoltà, da... intrighi, da... congiure di corridoio
da... Alzò l'indice agitandolo in aria come un vecchio prima che la sua voce si
facesse sentire.
- Mi stia bene a sentire, Mr Dedalus-, disse. L'Inghilterra è nelle mani degli
ebrei. In tutte le posizioni più in vista: la finanza, la stampa. Ed essi sono
il sintomo della decadenza di una nazione. Ovunque si radunino divorano la
forza vitale della nazione. L'ho visto venire in questi anni. Come è vero che
noi stiamo qua i mercanti ebrei sono già intenti alla loro opera di
distruzione. La vecchia Inghilterra sta morendo.
Si allontanò rapidamente, gli occhi acquistarono un'azzurra vitalità
nell'attraversare un ampio raggio di sole. Fece dietro front e tornò indietro.
Sta morendo, disse, se a quest'ora non è già morta.

Grido di prostituta di strada in strada
Intesserà il sudario della vecchia Inghilterra.

I suoi occhi sbarrati alla visione fissarono severi di là del raggio di sole
in cui si era fermato.
- Un mercante, disse Stephen, è uno che compra a poco e rivende a molto, ebreo o gentile che sia, no?
- Hanno peccato contro la luce, disse gravemente Mr Deasy. E si vedono le
tenebre nei loro occhi. Ed è per questo che vanno errando sulla terra fino ad
oggi.
Sui gradini della Borsa di Parigi uomini dalla pelle dorata che indicavano le
quotazioni sulle dita ingemmate. Chiacchiericcio d'oche. Sciamavano rumorosi,
goffi per il tempio, le teste vicine in combutta sotto tubini maldestri. Non
loro: questi abiti, queste parole, questi gesti. I loro tondi occhi lenti
smentivano le parole, i gesti ansiosi e inoffensivi, ma sapevano dei rancori
accumulati intorno a loro e sapevano che il loro zelo era vano. Vana pazienza
di accumulare e tesaurizzare. Il tempo avrebbe tutto disperso. Un tesoro
accumulato al margine della strada: saccheggiato e via. I loro occhi sapevano
degli anni dell'errare e, pazienti, sapevano i disonori della loro carne.
- Chi non l'ha fatto?- disse Stephen.
- Cosa intende dire?- chiese Mr Deasy.
Avanzò di un passo e si fermò accanto al tavolo. La mandibola gli scese di
sbieco aperta indecisamente.
È questa l'antica saggezza? Attende di sentire da me.
- La storia-, disse Stephen, è un incubo da cui cerco di destarmi.
Dal campo di gioco i ragazzi levarono un urlo. Un fischietto sibilante: meta.
E se l'incubo ti tirasse un calcio proditorio?
¨ - Le vie del Creatore non sono le nostre vie-, disse Mr Deasy. Tutta la storia
si muove verso un'unica grande meta, la manifestazione di Dio.
Stephen accennò col pollice alla finestra dicendo:
-Quello è Dio.-
Urrà ! Ahi ! Fiuuuu !
- Che cosa?- chiese Mr Deasy.
- Un urlo per la strada-, rispose Stephen, alzando le spalle.
Mr Deasy abbassò gli occhi e si tenne per qualche tempo le pinne del naso strette fra le dita. Levando di nuovo lo sguardo le liberò.
- Io sono più felice di lei-, disse. Abbiamo commesso molti errori e molti
peccati. Una donna portò il peccato nel mondo. Per una donna dalla condotta
non irreprensibile, Elena, la moglie fuggiasca di Menelao, per dieci anni i
greci fecero guerra a Troia. Una moglie infedele fu la prima a portare gli
stranieri qui sulle nostre sponde, la moglie di MacMurrough e il suo drudo
O'Rourke, principe di Breffni. Fu pure una donna a far cadere Parnell. Molti
errori, molti fallimenti, ma non l'unico peccato. Sono un lottatore ora alla
fine dei miei giorni. Ma mi batterò per la giustizia fino alla fine.


Ché l'Ulster si batterà
E l'Ulster giustizia avrà.

Stephen sollevò i fogli che aveva in mano.
- Bene, signore-, cominciò.
- Prevedo, disse Mr Deasy, che lei non durerà molto a lungo in questo lavoro.
Non è nato per insegnare, mi pare. Forse sbaglio.
- Per imparare piuttosto-, disse Stephen.
- E qui cos'altro imparerà?- Mr Deasy scosse la testa.
- Chissà?- disse. Per imparare bisogna essere umili. Ma la vita è la grande
maestra.
Stephen fece di nuovo frusciare i fogli.
- Quanto a questi-, cominciò.
- Sì-, disse Mr Deasy. Ne ha due copie lì. Se potesse farle pubblicare subito.
Telegraph. Irish Homestead.
- Proverò,- disse Stephen, e le farò sapere qualcosa domani. Conosco un poco due
direttori di giornali.
- Basta così-, disse vivacemente Mr Deasy. Ho scritto iersera all'On. Field. Oggi c'è una riunione dell'associazione dei commercianti di bestiame al City Arms Hotel. Gli ho chiesto di comunicare la mia lettera alla riunione. Veda se può farla pubblicare ne suoi due giornali. Quali sono?
-L'Evening Telegraph...-
- Basta così-, disse Mr Deasy. Non c'è tempo da perdere. Ora devo rispondere a
quella lettera di mio cugino.
- Buon giorno, signore-, disse Stephen, mettendosi i fogli in tasca. Grazie.
- Di nulla-, disse Mr Deasy frugando fra le carte sullo scrittoio. Mi piace
spezzare una lancia con lei, vecchio come sono.
- Buon giorno, signore-, ripeté Stephen, inchinandosi alla schiena curva
dell'altro.
Uscì attraverso il portico aperto e giù per il viale inghiaiato sotto gli
alberi, udendo grida di voci e schiocchi di bastoni dal campo di gioco. I
leoni accosciati sui pilastri nel passare attraverso il cancello: terrori
sdentati. Però lo aiuterò nella sua lotta. Mulligan mi affibbierà un nuovo
nomignolo: il bardo bazzicabovi.
- Mr Dedalus!-
Mi corre dietro. Niente altre lettere, spero.
- Solo un momento.-
- Sì, signore-, disse Stephen, voltandosi sul cancello.
Mr Deasy si fermò, ansimando e deglutendo il fiato.
- Volevo soltanto dire-, disse. L'Irlanda, dicono, ha l'onore di essere il solo
paese che non ha mai perseguitato gli ebrei. Lo sa lei? -No.- E sa perché?
Mostrò un severo cipiglio nell'aria luminosa.
- Perché, signore?- chiese Stephen cominciando a sorridere.
- Perché non li ha mai lasciati entrare-, disse solennemente Mr Deasy.
Un grumo tossicoloso di riso gli balzò dalla gola tirandosi dietro una sferragliante catena di catarro. Si voltò indietro svelto, tossendo, ridendo, agitando in aria le braccia levate.
- Non li ha mai lasciati entrare, esclamò di nuovo attraverso il riso mentre
calpestava con piedi inghettati la ghiaia del viale. Ecco perché.
Sulle sue sagge spalle attraverso la scacchiera delle foglie il sole lanciava lustrini, danzanti monete.

Ineluttabile modalità del visibile: I almeno questo se non altro, il pensiero attraverso i miei occhi. Sono qui per leggere le segnature di tutte le cose, uova di pesce e marame, la marea avanzante, quella scarpa rugginosa. Verdemoccio, azzurrargento, ruggine: segni colorati. Limiti del diafano. Ma lui aggiunge: nei corpi.
Dunque ne era conscio in quanto corpi prima che in quanto colorati.
Come? Battendoci sopra il cranio, si capisce. Vacci piano. Calvo egli era e milionario, maestro di colore che sanno.
Limite del diafano in. Perché in? Diafano, adiafano. Se puoi farci passare attraverso le cinque dita della mano è un cancello, altrimenti è una porta. Chiudi gli occhi e vedrai.
Stephen chiuse gli occhi per sentire le sue scarpe schiacciar scricchiolanti
marami e conchiglie. Ci cammini attraverso comunque. Io lo faccio, un passo
alla volta. Un brevissimo spazio di tempo attraverso brevissimi tempi di spazio. Cinque, sei: il nacheinander (di seguito). Esattamente: e questa è l'ineluttabile
modalità dell'udibile. Apri gli occhi. No. Gesù! Se cadessi da una roccia che
strapiomba sulla sua base, cadessi attraverso il nebeneinander (parallelamente)
ineluttabilmente. Me la cavo abbastanza bene al buio. La mia spada di frassino
mi pende al fianco. Con quella picchietta: loro fanno così. I miei due piedi
nelle sue scarpe sono all'estremità delle sue gambe, nebeneinander. Suona
solida: creata dal maglio di Los Demirgos. Mi avvio all'eternità lungo la
spiaggia di Sandymount? Crasc, crac, cric, criic. Monete del mare selvaggio.
E tutte Domine Deasy le sa.

Vuoi venire a Sandymount
Cavallina Maud?

Il ritmo attacca, vedi. Odo. Un tetrametro catalettico di giambi in marcia.
No, al galoppo: lina Maud.
Apri gli occhi ora. Lo farò. Un momento. È tutto scomparso da allora? Se li
aprissi e rimanessi per sempre nel nero adiafano. Basta! Voglio vedere se
posso vedere.
Adesso vedo. Lì tutto il tempo senza di te: e sempre sarà, nei secoli dei
secoli.
Scendevano la scala di Leahy's terrace prudentemente, Frauenzimmer: e giù per
il lido declive mollemente i loro piedi appiattiti affondanti nella sabbia
stacciata. Come me, come Algy, scendendo verso la madre nostra possente. Il
numero uno dondolava pesantemente la sua borsa da levatrice, l'ombrellaccio
dell'altra pungolava la spiaggia. Dal rione delle Liberties, è il loro giorno di
libertà. Mrs Florence McCabe vedova del fu Patk McCabe, profondamente
rimpianto, di Bride Street. Una sua consorella mi trasse urlante in vita.
Creazione dal nulla. Che cos'ha nella borsa? Un aborto con un cordone ombelicale
strasciconi, soffocato in ovatta rossastra. I cordoni di tutti son legati l'uno
all'altro nel passato, cavo intrecciato d'ogni carne. Ecco perché i monaci
mistici. Volete essere simili a dèi? Contemplatevi l'onfalo. Pronto. Parla
Kinch. Mi dia Edenville. Alef, alfa: zero, zero, uno.
Sposa e compagna di Adamo Kadmon: Heva, l'ignuda Eva. Non aveva ombelico.
Contempla. Ventre senza macchia, gonfio e grosso, un brocchiere di pergamena
tesa, no, bianco acervo di grano, splendido e immortale, eretto da eternità ad
eternità. Grembo del peccato.

In grembo alla tenebra del peccato fui anch'io, creato non generato.
Da loro, l'uomo con la mia voce e i miei occhi e una donna fantasma con la cenere nell'alito. Si congiunsero e si separarono, fecero il volere dell'accoppiatore.
Fin da prima che fosse il tempo. Egli mi volle e né ora né mai può disvolermi.
Una lex eterna. Lo circonda. È questa dunque la divina sostanza entro la quale
il Padre e il Figlio sono consustanziali? Dove è il povero caro Ario che metta
alla prova le conclusioni? Che si batta tutta la vita contro la
contransmagnificagiudotambanzialità. Eresiarca sotto mala stella. In un cesso
greco dié l'ultimo respiro: eutanasia.
Con la mitra imbrillantata e il pastorale, insediato nel suo stallo, vedovo di vedovata cattedra, con l'omoforio (paramento liturgico) eretto, col deretano impeciato.
Le brezze gli caracollavano intorno, brezze mordenti e frizzanti. Eccole, le
onde. I cavalli marini biancocriniti, ribelli al morso, imbrigliati da lucide
brezze, corsieri di Mananaan.
Non devo dimenticarmi della sua lettera per la stampa. E poi? Al Ship, a
mezzogiorno e mezzo. A proposito andiamoci piano con quei soldi da bravo
giovane idiota. Sì, devo.
Rallentò il passo. Eccoci. Vado o no da zia Sara? La voce del mio padre
consustanziale. Hai più visto ultimamente tuo fratello Stephen l'artista? No?
Non sarà mica al Strasburg terrace con zia Sally? Non potrebbe trattarsi un po'
meglio, eh? E e e e dicci un po' Stephen, come sta zio Sì? Dolentissimo Dio, a
che razza di cose mi sono legato col matrimonio. Ragazzini in soffitta. Quel
merciaio ambulante ubriacone e suo fratello il suonatore di cornetta.
Onoratissimi gondolieri. E Walter con gli occhi torti che dà del signore al
padre, niente di meno. Signore. Sissignore. Nossignore. Gesù si dolse: e non
c'è da stupirsene, per Cristo!
Suono il campanello asmatico della loro casuccia con le persiane chiuse: e aspetto. Mi pigliano per un creditore, sbirciano da un angolino.
È Stephen, signore.-
Fallo entrare. Fa entrare Stephen.-
il Poeta
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