-LA SERA DEL 09-10-1963
L'Italia è sempre uguale a sé stessa. Dalla tragedia del Vajont, avvenuta 47 anni fa, non è cambiato nulla. La testimonianza di Micaela, una sopravvissuta di Longarone, assomiglia in modo impressionante a quelle dei terremotati de L'Aquila. Ciò che più colpisce è l'eterna mancanza dello Stato che, come riportato nell'intervista, negò persino il diritto ereditario ai parenti delle vittime con un cavillo legale. Oltre allo Stato è assente anche la sua gemella, la Giustizia, ieri come oggi. L'ONU decretò il Vajont come la più grande tragedia dell’umanità dovuta all'incuria dell’uomo. Morirono dalle 2.000 alle 4.000 persone. I responsabili furono condannati "per inondazione" e scontarono solo un anno e mezzo di prigione. Oggi, forse, sarebbero in Parlamento.
Intervista a Micaela Coletti, Presidente Comitato Sopravvissuti del Vajont -
Arrivai a Longarone il 12-10-63, di mattina, e la prima cosa che mi colpì furono i sassi e le pietre bianche che la forza dell’acqua lasciò al suo passaggio, in pochi minuti sparì in un largo raggio ogni segno di civiltà della fiorente Longarone, e della Chiesa...
C'erano pochi militari che scavavano alla meno peggio per cercare non solo sopravvissuti, più in là cadaveri allineati per essere trasferiti al cimitero di Fortogna, frazione di Longarone.
Andai verso la frazione di Faé, vidi non solo mucche sparse gonfie d’acqua…
Pensai a Longarone, a Castellavazzo, e agli altri Comuni colpiti da questa immane tragedia.
Longarone, la bella cittadina chiamata la piccola “Milano” dai paesi vicini, ora era una landa desolata, tragica, surreale per il biancore delle pietre levigate senza ombra di storia dalla perfida onda tremenda.
Solo il fiume Piave tranquillamente continuava la sua opera di Vita…
Ritornai dopo 15 giorni a Longarone con mia moglie nativa di Castello, e vidi una scena straziante tirar fuori una persona dalle macerie di un’osteria con le carte ancor in mano.
Ora, c'erano tanti alpini e volontari per ridare un significato alla città scomparsa, causa interessi di privati per lo sfruttamento dell’energia elettrica…
lorenzo pontiggia
il Poeta