Pablo Neruda - TODO EL AMOR - poesie

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auroraageno
00martedì 20 luglio 2010 15:30


FORSE SONO FERITO


Forse sono ferito senz' essere insanguinato
da uno dei fulmini della tua vita
e a mezza selva mi trattiene l'acqua:
la pioggia che cade col suo cielo.

Allora tocco il cuore bagnato di pioggia:
lì so che i tuoi occhi penetrarono
nella regione estesa del mio dolore
e un sussurro d'ombra sorge solo:

Chi è? Chi è? Ma non ebbe nome
la foglia o l'acqua oscura che palpita
a mezza selva. sorda, per la strada,

così, amor mio, sappi che fui ferito
e lì nessuno parlava, altro che l'ombra,
la notte errante, il bacio della pioggia.







auroraageno
00martedì 20 luglio 2010 15:31


DA VIAGGI E DA DOLORI



Da viaggi e da dolori ritornai, amor mio,
alla tua voce, alla tua mano che vola nella chitarra,
al fuoco che interrompe con baci l'autunno,
alla circolazione della notte nel cielo.

Per tutti gli uomini chiedo pane e regno,
chiedo terra per il contadino senza fortuna,
che nessuno speri tregua dal mio sangue o dal mio canto.
Ma al tuo amore non posso rinunciare senza morire.

Per questo suona il valzer della serena luna,
la barcarola nell'acqua della chitarra
finché si pieghi la mia testa sognando:

che tutte le insonnie della mia vita intrecciarono
questa pergola dove la tua mano vive e vola
custodendo la notte del viandante addormentato.





auroraageno
00martedì 20 luglio 2010 15:32



CHI S'AMO' COME NOI?


Chi s'amò come noi? Cerchiamo
le antiche ceneri del cuore bruciato
e lì cadano a uno a uno i nostri baci
finché risusciti il fiore disabitato.

Amiamo l'amore che consumò il suo frutto
e discese nella terra con volto e potere:
tu e io siamo la luce che continua,
la sua infrangibile spiga delicata.

All'amore sepolto da tanto tempo freddo,
da neve e primavera, da oblio e autunno,
avviciniamo la luce d'una nuova mela,

della freschezza aperta da una nuova ferita,
come l'amore antico che cammina in silenzio
per un'eternità di bocche sotterrate.






auroraageno
00martedì 20 luglio 2010 15:32


NON T'AMO


Non t'amo se non perché t'amo
e dall'amarti a non amarti giungo
e dall'attenderti quando non t'attendo
passa dal freddo al fuoco il mio cuore.

Ti amo solo perché io ti amo,
senza fine io t'odio, e odiandoti ti prego,
e la misura del mio amor viandante
è non vederti e amarti come un cieco.

Forse consumerà la luce di gennaio,
il raggio crudo, il mio cuore puro,
rubandomi la chiave della calma.

In questa storia solo io muoio
e morirò d'amore perché t'amo,
perché t'amo, amore, a sangue e fuoco.







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