da Panorama.it - di Marta Buonadonna Venerdì 8 Febbraio 2008
A ciascuno il suo sito in 5 minuti: i servizi gratuiti sul web
Se fino a poco tempo fa era il
social networking ad attirare pubblico su internet, oggi a nascere come funghi sono i siti che permettono di costruirsi un proprio spazio web. Dalla condivisione totale all’autarchia? In un certo senso sì. Perché a meno di avere un business da mandare avanti che lo richieda, a chi serve davvero avere un proprio sito internet? E soprattutto, come per i blog, una volta che tutti ne avranno uno quanti saranno coloro che andranno a visitare quelli degli altri?
Ma la grande macchina del web 2.0 va avanti e non si pone questi problemi. Così sbarca in Italia il fenomeno
Jimdo, nato in Germania per mano di tre baldi giovani (24, 24 e 29 anni) che nei locali di una vecchia fattoria (versione bucolica del garage in cui sono nate Microsoft, Yahoo! e Google) si sono inventati un software che permette di costruire e personalizzare facilmente un sito web. Hanno cominciato nel 2004, vendendo il programma a piccole aziende, poi sono diventati grandi e si sono detti che forse potevano anche permettersi di regalare l’invenzione ai navigatori di tutto il mondo.
Esiste, come sempre più spesso accade nel web 2.0, una versione gratuita del servizio e una a pagamento, che per 5 euro al mese consente spazio per upload quasi illimitato e la possibilità di avere un sito con un dominio proprio. Chi non paga deve accontentarsi di un Url personale solo a metà (nomesito.jimdo.com).
Una volta registrati si riceve nella casella di posta una password che consente di fare il login nel sito e cominciare immediatamente a modificare la pagina standard. Inserendo foto, testi, video, informazioni su di sé, link e quant’altro.
Ma
Jimdo non è solo. Da gennaio chi vuole costruirsi un sito ha anche un’altra possibilità, grazie a Webnode. Il sito, per il momento solo in inglese, offre molte gabbie standard tra cui scegliere, con una discreta varietà di temi e colori, e permette di creare diverse sottopagine. Alla maggiore scelta corrisponde però una minore flessibilità: la gestione del proprio sito su Webnode è meno immediata e piacevole che con Jimdo.
Poi c’è Doodlekit che non si vende come website builder gratuito, bensì come la versione gratuita di Doodlebit, società che costruisce siti per professione a pagamento, ma che offre anche la possibilità di averne una versione base gratuitamente.
Non si paga niente con Freewebs, un nome una garanzia, che vanta la creazione di oltre 17 milioni di siti (ma con quanti visitatori ciascuno?). Si deve però passare alla versione Pro, a pagamento qualora si vogliano aggiungere al proprio sito funzionalità di e-commerce. Altri esempi? quanti ne volete: Easysite, SiteKreator, Weebly…
Costruirsi un sito non è mai stato così semplice. Ora la sfida si sposta sulla conquista dell’audience.
_________Aurora Ageno___________