Scoperte le proteine che aprono le porte del Dna
da Panorama.it - Martedì 14 Ottobre 2008
Scoperte le proteine che aprono le porte del Dna
Molti dei nostri geni non vengono letti e interpretati dalla cellula perché è come se si trovassero dietro a una porta chiusa. Il complesso macchinario cellulare addetto a trasformarli in proteine non ha la chiave per entrare. Uno studio svolto dai ricercatori dell’Istituto Telethon Dulbecco, guidati da Davide Corona, appena pubblicato sulla rivista PLoS Biology, getta una nuova luce sul funzionamento di questi meccanismi e su come sia possibile “aprire le porte del Dna” permettendo di elaborare strategie di cura per alcune forme tumorali e diverse malattie genetiche, forse dovute proprio a problemi di accesso di alcuni geni al Dna.
Protagoniste del lavoro sono due proteine. La prima si chiama ISWI ed è stata scoperta proprio dal gruppo di Corona nel 2007: la sua peculiarità è la capacità di determinare la forma dei cromosomi, indicando al Dna come e quanto deve “impacchettarsi” su se stesso (il Dna, infatti, è condensato secondo regole ben precise). L’importanza di questa proteina è confermata dal fatto che nel corso dell’evoluzione si è conservata quasi del tutto intatta: quella della Drosophyla melanogaster (il moscerino della frutta su cui Corona ha condotto i suoi esperimenti) è uguale per il 90 per cento a quella umana e svolge praticamente la stessa funzione.
Quanti e quali sono i geni che regolano ISWI? Qui entra in gioco la seconda proteina, PARP. Degli oltre 100 geni che si sono dimostrati capaci di interagire con ISWI, questo è quello che si è imposto all’attenzione del gruppo di Corona. Spiega Anna Sala, una delle collaboratrici di Corona e autrice di questo studio: «Noto fino a quel momento per lo più per il suo ruolo nella riparazione dei danni al Dna, PARP ha rivelato una stretta relazione con ISWI: è infatti in grado di mettere una sorta di bandierina chimica su questa proteina e di bloccarne l’attività. Il risultato è che – venendo meno l’attività di ISWI – il DNA risulta meno impacchettato e i geni fino a quel momento inaccessibili possono essere espressi». In altre parole, si aprono le porte che prima erano sprangate.
_________Aurora Ageno___________