Pagina precedente | 1 2 3 4 5 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

IL MESSAGGIO - Parole di luce - Il Vangelo commentato della Domenica

Ultimo Aggiornamento: 16/11/2012 09:41
OFFLINE
Post: 18.763
Post: 11.136
Registrato il: 02/08/2007
Amministratore
Utente Gold
30/03/2008 18:49

Il rischio di essere felici

II Domenica di Pasqua - Vangelo secondo Giovanni 20, 19-31


Il rischio di essere felici


I discepoli hanno chiuso le porte: hanno paura dei Giudei.
Noi chiudiamo tante volte il nostro cuore: a Dio, al prossimo, all'amore, al perdono...
Gesù entra a porte chiuse.
Gesù ha il potere di entrare anche dalle nostre porte, chiuse per paura: il peccato genera la
paura. Lui entra e la prima cosa che ci dice: Pace a voi. Egli scaccia con il suo perdono la morte
dei nostri peccati; li cancella, li ha pagati con la sua morte ed è risorto! E ci libera da paura e da
chiusura. E ci mostra le sue ferite.

Il Vangelo oggi parla di ferite che Gesù non nasconde, ma quasi esibisce: il foro dei chiodi,
toccalo! Il costato, puoi entrarci con una mano! Piaghe che non ci saremmo aspettati convinti
che la risurrezione avrebbe rimarginato, chiuso, cancellato per sempre le ferite del venerdì
santo, le stigmate del dolore. E invece no. Perché la Pasqua non è il superamento gioioso della
Passione, ne è la continuazione, il frutto maturo, la conseguenza.
Le piaghe restano, per sempre. Ed è proprio a causa di quelle che Cristo è stato risuscitato.

L'amore ha scritto la sua storia sul corpo del Nazareno con la scrittura delle ferite: amore
incancellabile, ferite incancellabili. E luminose: dalle piaghe del Risorto non sgorga più sangue,
ma luce; le ferite non sfigurano, ma trasfigurano.
Allora capiamo che il cuore ferito con le sue cicatrici, il nostro come il suo, può diventare più
capace d'amore, e di guarigione, possiamo tutti diventare dei «guaritori feriti» (Nouwen).
Proprio attraverso quelle ferite che ci parevano colpi duri o insensati della vita, diventiamo
capaci di comprendere altri, di venire in aiuto ad altri nell'attraversare le stesse tempeste.
La nostra debolezza come quella dei discepoli non è un ostacolo, ma una risorsa per meglio
seguire il Signore, per meglio venire in aiuto ad altri. La debolezza non è più un limite, ma si
trasfigura in opportunità. Per tre volte il Vangelo oggi parla di pace donata da Gesù. E la sua
pace scende nei nostri cuori stanchi e paurosi, scende sulla nostra vicenda di peccatori
sconfitti.
Ed è a questa esperienza di pace che Tommaso si arrende, neppure sappiamo se abbia toccato
il corpo del Risorto. E' alla pace che si arrende, passando dall'incredulità all'estasi. Così noi e la
nostra fede a questa esperienza ci arrendiamo, a questa promessa. Beati quelli che senza aver
visto crederanno. Beatitudine che finalmente sento mia. Le altre le ho sentite troppo difficili,
cose per pochi coraggiosi, questa la sento mia, consolante: credere senza aver veduto.
Finalmente una beatitudine per tutti, per chi fa fatica, per chi cerca a tentoni, per chi non vede.
Felicità, dice Gesù, per quanti credono. Per loro una vita non diventata più facile, ma una vita più
piena e appassionata, ferita e vibrante, ferita e luminosa, piagata e guaritrice.
Ultima parola di Cristo: la fede è il rischio di essere felici. Così termina il Vangelo, così inizia il
nostro discepolato. Col rischio di essere felici portando le nostre piaghe di luce.




Messaggio del Vangelo di oggi, dal "foglietto" della parrocchia di Torri di Q.lo



_________Aurora Ageno___________
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 2 3 4 5 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi


Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 05:13. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com