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IL MESSAGGIO - Parole di luce - Il Vangelo commentato della Domenica

Ultimo Aggiornamento: 16/11/2012 09:41
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Il credente operaio della compassione

XI Domenica del Tempo Ordinario

Testi Liturgici:

Libro dell'Esodo 19, 2-6a
Lettera di san Paolo ai Romani 5, 6-11
Vangelo secondo Matteo 9, 36-10. 8


Il credente operaio della compassione

« Gesù, vedendo le folle, ne sentì compassione ». Termine di una carica infinita, bellissima. Gesù
prova dolore per il dolore del mondo. Infatti: « La messe è abbondante », ma non per la quantità
di persone, ma perché germina nel mondo un grande raccolto di stanchezze, di spighe gonfie di
lacrime, una messe di paure come di pecore che non hanno pastore. Nei campi è ormai tempo di
mietiture: il grano ha raggiunto il colore del pane. Così il patire dell'uomo ha raggiunto l'altezza
del cuore di Cristo. Ed ecco la risposta: un sentimento di compassione, il ministero della pietà.
Ed è questo suo stesso apostolato che Gesù affida ai discepoli. Li fa operai di un lavoro che
descrive con sei verbi: predicate, guarite, risuscitate, sanate, liberate e donate. C'è il ministero
della predicazione apostolica, al primo posto, ma subito unito al ministero della pietà divina, e in
un rapporto sbilanciato, di uno a cinque. Il lavoro nel campo del Signore si esprime in gesti
concreti, in cinque opere che mostrano come « il Regno dei cieli si fa vicino » a chi ha il cuore
ferito, e in una sesta opera che proclama la vicinanza di Dio. Il discepolo è chiamato a prendersi
cura della causa Dio insieme alla causa dell'uomo, ad aver cura di greggi e di messi, di dolori e
di ali, di un mondo barbaro e magnifico.
« Pregate il signore della messe perché mandi operai nella sua messe ». Noi interpretiamo
subito queste parole come un invito a pregare per le vocazioni sacerdotali. Ma l'invito di Gesù
dice molto di più: è offrirmi a Dio perché mandi me come operaio della compassione, mandi me
come lavoratore della pietà, mandi me con un cuore di carne a mangiare pane di pianto con chi
piange, a bere il calice di sofferenza con chi soffre, a lottare contro il male. Mandi me, con mani
che sanno sorreggere e accarezzare, asciugare lacrime e trasmettere forza, e dire così Dio.
La messe è abbondante. Lo sguardo positivo del Signore sorprende ancora il nostro pessimismo:
« la messe è scarsa, le chiese semivuote ». Lui vede altro: molto grano che cresce e matura,
vede che il seme è buono, il terreno e la stagione e l'uomo sono buoni; la storia sale - positiva -
verso un'estate profumata di frutti. Dio guarda e vede che ogni cuore è una zolla di terra ancora
atta a dare vita ai suoi semi divini che in noi crescono, dolcemente e tenacemente, come il grano
che matura nel sole.



(don Emilio)




_________Aurora Ageno___________
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