Dickinson, Emily - Biografia - Commento - Poesie

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auroraageno
00sabato 24 novembre 2007 02:59
- 875 -




Ho calpestato un'asse dopo l'altra
camminando lentamente con cautela.
Sentivo sopra il mio capo le stelle
e attorno ai piedi il mare.

Sapevo solo che i prossimi centimetri
sarebbero stati quelli finali,
e ciò mi dava l'andatura incerta
che taluni chiamano esperienza.






auroraageno
00sabato 24 novembre 2007 03:00
- 882 -




Passa un'ombra sull'anima
come quando una nube a mezzogiorno
copre il sole così grande e potente
ricordando che esistono certuni
freddi e indifferenti alle attenzioni.
Oh, Dio, perché doni
l'amato
se poi lo porti via?






auroraageno
00sabato 24 novembre 2007 03:01
- 887 -




Come altre cose, come certi abiti,
un bel giorno l'amore ci sta stretto,
così lo riponiamo in un cassetto.
Passa il tempo, lo tiriamo fuori:
non è più alla moda, è vecchio stile,
come i vestiti dei nostri antenati.






auroraageno
00sabato 24 novembre 2007 03:16
- 898 -




Se potessi scordare la passata
felicità, pensare al cruccio d'oggi
sarebbe un peso lieve da portare.
Ma il ricordo delle fioriture

continua a rendere grave il novembre,
e verrà il giorno in cui, io ch'ero audace,
come un bambino perderò la strada
e morirò dal freddo.






auroraageno
00sabato 24 novembre 2007 03:18
- 903 -




Mi son nascosta nel mio fiore,
così che, quando appassirà dentro il tuo vaso,
per me tu senta, senza sospettarlo,
quasi una solitudine.





auroraageno
00sabato 24 novembre 2007 03:19
- 1045 -




La natura usa poco il giallo,
più raramente degli altri colori,
lo risparmia con cura
per riversarlo tutto nel tramonto.

E' prodiga d'azzurro e di scarlatto:
come una donna, si permette il giallo
solo in maniera limitata e scelta
come le parole di un amante.





auroraageno
00sabato 24 novembre 2007 03:20
- 1078 -




Il mattino dopo la morte
il trambusto in una casa
è l'attività più solenne
che si svolga sulla terra.

Si spazza il cuore
si mette via l'amore
che non useremo più
fino all'eternità.






auroraageno
00sabato 24 novembre 2007 03:21
- 1101 -




Tra la forma della vita e la vita
c'è una grande differenza,
come quella tra il liquore alle labbra
e il liquore nel suo contenitore:
si conserva molto bene quest'ultimo,
ma se si ha bisogno d'estasi
il più adatto è quello senza tappo,
ed io lo so, avendo già provato.






auroraageno
00sabato 24 novembre 2007 03:23
- 1127 -




Quieto come il massacro di soli
trucidati dalle sciabole della sera




auroraageno
00sabato 24 novembre 2007 03:23
- 1138 -




Un ragno era intento a cucire
di notte senza luce
sopra un arco di bianco.

Cuciva un sudario di gnomo
o una gorgiera di donna?
Si risponda da solo.

La sua strategia
era fisionomia
dell'immortalità.






auroraageno
00sabato 24 novembre 2007 03:24
- 1159 -




Grandi strade di silenzio conducevano
a quartieri di pausa.
Qui non c'erano cartelli né dissensi
né universo né leggi.

Gli orologi segnavano mattino,
le campane a distanza richiamavano
la notte. Ma qui l'epoca mancava
di fondamento: il tempo era scomparso.





auroraageno
00sabato 24 novembre 2007 03:26
- 1186 -




Sono pochi i mattini, troppo pochi,
sono scarse le notti, troppo scarse.
Non c'è alloggio per le gioie che vengono
a stare sulla terra, ma non trovano
la casa in cui fermarsi ad abitare,
ed al galoppo se ne vanno via.





auroraageno
00sabato 24 novembre 2007 03:27
- 1212 -




Muore la parola
appena è pronunciata:
così qualcuno dice.
Io invece dico
che comincia a vivere
proprio in quel momento.





auroraageno
00sabato 24 novembre 2007 03:29
- 1233 -




Non avessi mai visto il sole
avrei sopportato l'ombra
ma la luce ha aggiunto al mio deserto
una desolazione inaudita.






auroraageno
00sabato 24 novembre 2007 03:30
- 1242 -




Se avessimo le ali
per fuggire la memoria
molti volerebbero.
Abituati a essere più lenti
gli uccelli con sgomento
scruterebbero la folla
di persone in fuga
dalla mente dell'uomo.






auroraageno
00sabato 24 novembre 2007 03:31
- 1247 -




Accumulare energia accumulare
come il tuono al suo estremo
poi crollare d'un colpo gravemente
mentre ogni creatura si nasconde -
questo sarebbe poesia - o amore,
le due cose non sono separate -
sperimentiamo ambedue o nessuna,
ci consumiamo sentendo l'una o l'altra -
perché nessuno vede Dio e vive.






auroraageno
00sabato 24 novembre 2007 03:32
- 1250 -




Bianca come una pipa indiana
rossa come una lobelia cardinalis
favolosa come una luna a mezzogiorno
quest'ora di febbraio.






auroraageno
00sabato 24 novembre 2007 03:34
- 1263 -




Non c'è nave che possa come un libro
portarci nelle terre più lontane,
né c'è corsiere pari ad una pagina
di poesia che balza e che s'impenna.

Questo viaggio può farlo il miserabile,
senza l'oppressione del pedaggio:
è assai frugale il carro
che trasporta l'anima dell'uomo.





auroraageno
00sabato 24 novembre 2007 03:35
- 1282 -




Sei tu ciò che volevo?
Va' via, i miei denti son cresciuti.
Soddisfa un palato meno esigente,
non affamato da così gran tempo.
E adesso sappi che, mentre aspettavo,
il mistero del cibo è aumentato
finché l'ho ripudiato:
ne ho fatto a meno a pranzo, come Dio.





auroraageno
00sabato 24 novembre 2007 03:36
- 1376 -




I sogni sono doni evanescenti,
ci arricchiscono solo per un'ora,
poi ci buttano - noi tornati poveri -
fuori dalla purpurea porta,
nel recinto freddo e umido
in cui stavamo prima.





auroraageno
00sabato 24 novembre 2007 03:37
- 1397 -




Le strade sembravano correre,
poi si fermarono.
Tutto ciò che vedevamo alla finestra era un'eclissi.
Tutto ciò che sentivamo era sgomento.

Di lì a poco uscì il più audace dal rifugio
per vedere se il Tempo c'era ancora.
Nel suo grembiule d'opale la Natura
impastava un'aria nuova.





auroraageno
00sabato 24 novembre 2007 03:38
- 1419 -



Era un giorno sereno, in apparenza.
Non c'era piaga, né in cielo né in terra.
Finché al calar del sole
un rosso accidentale, un colore
vagante si disperse
a ovest del villaggio.

Ma quando il suolo cominciò a vibrare
e le case svanirono in un rombo
e tutti gli esseri umani si nascosero,
noi per lo sgomento comprendemmo,
come quelli che videro la Fine,
il rosso papavero nella nube.





auroraageno
00sabato 24 novembre 2007 03:40
- 1441 -




Questi giorni di febbre - portarli nella foresta,
dove scivola fresca l'acqua attorno ai muschi
ed è soltanto l'ombra a devastare il silenzio -
sembra talvolta che questo sarebbe tutto.




auroraageno
00sabato 24 novembre 2007 03:41
- 1473 -




Parlavamo l'uno dell'altra, l'uno all'altra,
benché nessuno dei due aprisse bocca.
Ascoltavamo le gare dei secondi
e lo scalpitìo dell'orologio.
Di fronte ai nostri visi tremolanti
il tempo si fermò per compassione.
Ci offrì arche di tregua - Ararat -
e noi le accettammo.






auroraageno
00sabato 24 novembre 2007 03:42
- 1474 -




Nessuno può essere diviso
dalla bellezza -
perché la bellezza è l'infinito -
e la facoltà d'essere finiti
cessò prima che l'identità
fosse prestata.






auroraageno
00sabato 24 novembre 2007 03:44
- 1509 -




Sta diventando vecchio il mio nemico.
Finalmente mi prendo la vendetta.
Il gusto dell'odio va via.
Se qualcuno si vuole vendicare,

faccia in fretta: il cibo svanisce,
è una carne senza più freschezza.
L'ira muore appena la si nutre,
è il digiuno che la fa ingrassare.






auroraageno
00sabato 24 novembre 2007 03:45
- 1541 -




Non importa dove abitano i santi -
dove fanno i loro giri luminosi
guarda che firmamento immenso
accompagna una stella.





auroraageno
00sabato 24 novembre 2007 03:46
- 1546 -




Mio pirata del cuore,
non pirata del mare,
cosa ti fece un giorno naufragare?
Forse un ammutinamento di spezie?
Forse la perfidia di un'essenza?
Confidati con me.






auroraageno
00sabato 24 novembre 2007 03:47
- 1551 -




Un tempo, chi moriva
sapeva dove andava:
alla destra di Dio.
Ma quella mano è amputata, adesso,
e Dio non riesce più a trovare.

Rinunciare alla fede
ci rende pusillanimi.
E' meglio un fuoco fatuo
che le tenebre cieche.






auroraageno
00sabato 24 novembre 2007 03:48
- 1577 -




Tutti hanno diritto al mattino,
alla notte solo alcuni.
Alla luce dell'aurora
pochi eccelsi privilegiati.






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