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Pioggia di Vita, per chi crede e per chi non crede

Ultimo Aggiornamento: 11/01/2013 11:23
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1 Novembre - Tutti i santi


Salmo 15


Proteggimi, o Dio:
in te mi rifugio.
Ho detto a Dio: << Sei tu il mio Signore,
senza di te non ho alcun bene >>.

Per i santi, che sono sulla terra, uomini nobili,
è tutto il mio amore.

Si affrettino altri a costruire idoli:
io non spanderò le loro libazioni di sangue,
né pronunzierò con le mie labbra i loro nomi.

Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi,
la mia eredità è magnifica.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio cuore mi istruisce.
Io pongo sempre innanzi a me il Signore,
sta alla mia destra, non posso vacillare.

Di questo gioisce il mio cuore,
esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,

perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro,
né lascerai che il tuo santo veda la corruzione.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena nella tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.


Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, com'era nel principio, ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.



Antifona:
Ai tuoi santi, Signore,
hai indicato il sentiero della vita,
pienezza di gioia nella tua presenza.


Dai << Discorsi >> di san Bernardo, abate


A che serve dunque la nostra lode ai santi, a che il nostro tributo di gloria, a che questa
stessa nostra solennità? Perché ad essi gli onori di questa stessa terra quando, secondo la
promessa del Figlio, il Padre celeste li onora? A che dunque i nostri encomi per essi? I santi
non hanno bisogno dei nostri onori e nulla viene a loro dal nostro culto. E' chiaro che quando
ne veneriamo la memoria, facciamo i nostri interessi, non i loro.
Per parte mia devo confessare che, quando penso ai santi, mi sento ardere da grandi desideri.
Il primo desiderio, che la memoria dei santi o suscita o stimola maggiormente in noi, è quello
di godere della loro tanto dolce compagnia e di meritare di essere concittadini e familiari
degli spiriti beati, di trovarci insieme all'assemblea dei patriarchi, alle schiere dei profeti, al
senato degli apostoli, agli eserciti numerosi dei martiri, alla comunità dei confessori, ai cori
delle vergini, di essere insomma riuniti e felici nella comunione di tutti i santi.
Ci attende la primitiva comunità dei cristiani, e noi ce ne disinteresseremo? I santi desiderano
di averci con loro e noi ce ne mostreremo indifferenti? I giusti ci aspettano, e noi non ce ne
prenderemo cura? No, fratelli, destiamoci dalla nostra deplorevole apatia. Risorgiamo con
Cristo, ricerchiamo le cose di lassù, quelle gustiamo. Sentiamo il desiderio di coloro che ci
desiderano, affrettiamoci verso coloro che ci aspettano, anticipiamo con i voti dell'anima
la condizione di coloro che ci attendono. Non soltanto dobbiamo desiderare la compagnia
dei santi, ma anche di possederne la felicità. Mentre dunque bramiamo di stare insieme a loro,
stimoliamo nel nostro cuore l'aspirazione più intensa a condividerne la gloria. Questa bramosia
non è certo disdicevole, perché una tale fame di gloria è tutt'altro che pericolosa.
Vi è un secondo desiderio che viene suscitato in noi dalla commemorazione dei santi, ed è
quello che Cristo, nostra vita, si mostri anche a noi come a loro, e noi pure facciamo con lui
la nostra apparizione nella gloria. Frattanto il nostro capo si presenta a noi non come ora in
cielo, ma nella forma che ha voluto assumere per noi qui in terra. Lo vediamo quindi non
coronato di gloria, ma circondato dalle spine dei nostri peccati.
Si vergogni perciò ogni membro di far sfoggio di ricercatezza sotto un capo coronato di
spine. Comprenda che le sue eleganze non gli fanno onore, ma lo espongono al ridicolo.
Giungerà il momento della venuta di Cristo, quando non si annunzierà più la sua morte.
Allora sapremo che anche noi siamo morti e che la nostra vita è nascosta con lui in Dio.
Allora Cristo apparirà come capo glorioso e con lui brilleranno le membra glorificate. Allora
trasformerà il nostro corpo umiliato, rendendolo simile alla gloria del capo, che è lui stesso.
Nutriamo dunque liberamente la brama della gloria. Ne abbiamo ogni diritto. Ma perché la
speranza di una felicità così incomparabile abbia a diventare realtà, ci è necessario il
soccorso dei santi. Sollecitiamolo premurosamente. Così, per loro intercessione, arriveremo
là dove da soli non potremo mai pensare di giungere.




_________Aurora Ageno___________
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