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Pioggia di Vita, per chi crede e per chi non crede

Ultimo Aggiornamento: 11/01/2013 11:23
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09/11/2007 09:50

Dai << Discorsi >> di san Gregorio Nazianzeno, vescovo


<< Che cosa è l'uomo perché te ne ricordi? >> (Sal 8, 5). Qual nuovo e grande
mistero avvolge la mia esistenza? Perché sono piccolo e insieme grande, umile
eppure eccelso, mortale e immortale, terreno ma insieme celeste? La prima
condizione viene dal mondo inferiore, l'altra da Dio, quella dalla sfera materiale,
questa dallo spirito.
E' necessario che io sia sepolto con Cristo, che risorga con Cristo, che sia
coerede di Cristo, che diventi figlio di Dio, anzi che diventi come lo stesso Dio.
Ecco la profonda realtà che è racchiusa in questo nuovo e grande mistero.
Dio ha assunto in pieno la nostra umanità ed è stato povero per far risorgere
la carne, salvarne l'immagine primitiva e restaurare così l'uomo perché
diventiamo una cosa sola con Cristo. Egli si è comunicato interamente a noi.
Tutto ciò che egli è, è diventato completamente nostro. Sotto ogni aspetto noi
siamo lui. Per lui portiamo in noi l'immagine di Dio dal quale e per il quale siamo
stati creati. La fisionomia e l'impronta che ci caratterizza è quella di Dio. Perciò
solo lui può riconoscerci per quel che siamo. Conseguentemente passano in
seconda linea le differenze e le distinzioni fisiche e sociali, che pur certamente
esistono fra gli uomini. Per questo si può dire che non c'è più né maschio né
femmina, né barbaro né scita, né schiavo né libero (cfr. Col 3,11).
Dio voglia che anche nel futuro riusciamo a diventare quello che speriamo di
essere e che l'amore di Dio ci ha preparato! Egli esige poco da noi, però ora
e sempre fa grandi doni a coloro che lo amano. E allora, pieni di speranza in lui,
soffriamo tutto e sopportiamo tutto lietamente. Abbiamo il coraggio di rendergli
grazie sempre e dappertutto, nella gioia e nel dolore. Convinciamoci che le
tribolazioni sono strumento di salvezza. E poi non dimentichiamoci di
raccomandare al Signore le anime nostre e anche quelle di coloro che ci hanno
preceduto nel comune viaggio verso la casa paterna.
O Signore, sei tu che hai creato tutte le cose, tu che hai plasmato il mio essere.
Tu sei Dio, Padre e guida di tutti gli uomini. Sei il sovrano della vita e della morte.
Sei la difesa e la salvezza delle nostre anime. Sei tu che fai tutto. Sei tu che
dirigi il progresso di tutte le cose, scegliendo le scadenze più opportune e
ubbidendo alla tua infinita sapienza e provvidenza e sempre attraverso la tua
parola.

Accogli fra le tue braccia, o Signore, il mio fratello maggiore che ci ha lasciati.
A suo tempo accogli anche noi, dopo che ci avrai guidati lungo il pellegrinaggio
terreno fino alla meta da te stabilita. Fa' che ci presentiamo a te ben preparati
e sereni, non sconvolti dal timore, non in stato di inimicizia verso di te, almeno
nell'ultimo giorno, quello della nostra dipartita. Fa' che non ci sentiamo come
strappati e sradicati per forza dal mondo e dalla vita e non ci mettiamo quindi
contro voglia in cammino. Fa' invece che veniamo sereni e ben disposti, come
chi parte per la vita felice che non finisce mai, per quella vita che è in Cristo
Gesù, Signore Nostro, al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen.




_________Aurora Ageno___________
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