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Pioggia di Vita, per chi crede e per chi non crede

Ultimo Aggiornamento: 11/01/2013 11:23
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24/11/2007 06:42

Lo stesso giorno: 23 novembre - SAN COLOMBANO, ABATE


Il 23 novembre è anche memoria di san Colombano, abate.

Nato in Irlanda nella prima metà del sec. VI, fu istruito nelle lettere sacre e
profane.
Abbracciata la vita monastica, passò in Francia dove fondò moltissimi monasteri
che governò con disciplina severa. Costretto all'esilio, venne in Italia e fu il
fondatore del monastero di Bobbio. Promosse attivamente la vita cristiana e
religiosa. Morì nel 615.


Dalle << Istruzioni >> di san Colombano, abate


Mosè ha scritto nella legge: Dio creò l'uomo a sua immagine e somiglianza
(cfr. Gen 1, 27. 26). Considerate, vi prego, la grandezza di questa espressione.
Dio onnipotente, invisibile, incomprensibile, ineffabile, inestimabile, plasmò
l'uomo dal fango della terra e lo nobilitò con la dignità della sua immagine. Che
cosa vi può essere di comune tra l'uomo e Dio, tra il fango e lo spirito? << Dio >>
infatti, << è spirito >> (Gv 4, 24). Quale grande degnazione è stata questa, che Dio
abbia dato all'uomo l'immagine della sua eternità e la somiglianza del suo divino
operare! Grande dignità deriva all'uomo da questa somiglianza con Dio, purché
sappia conservarla. Gravissimo titolo di condanna è invece per lui la
profanazione
di quella immagine. Se l'uomo userà rettamente di quelle facoltà che Dio ha
concesso alla sua anima, allora sarà simile a Dio. Ricordiamoci che gli dobbiamo
restituire tutti quei doni che egli ha depositato in noi quando eravamo nella
condizione originaria. Ce ne ha insegnato il modo con i suoi comandamenti.
Il primo di essi è quello di amare il Signore nostro con tutto il cuore, perché egli
per primo ci ha amati, fin dall'inizio dei tempi, prima ancora che noi venissimo
alla luce di questo mondo.
L'amore di Dio è la rinnovazione della sua immagine. Ama veramente Dio chi
osserva i suoi comandamenti, poiché egli ha detto: << Se mi amate, osserverete
i miei comandamenti >> (Gv 14, 15). Il suo comandamento è l'amore reciproco.
Così è stato detto: << Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli
altri, come io vi ho amati >> (Gv 15, 12).
Il vero amore però non si dimostra con le sole parole << ma coi fatti e nella
verità >> (1 Gv 3, 18). Dobbiamo quindi restituire al Dio e Padre nostro la sua
immagine non deformata, ma conservata integra mediante la santità della vita,
perché egli è santo. Per questo è stato detto: << Siate santi, perché io sono
santo >> (Lv 11, 44). Dobbiamo restituirgliela nella carità, perché egli è carità,
secondo quanto dice Giovanni: << Dio è carità >> (1 Gv 4, 18). Dobbiamo
restituirgliela nella bontà e nella verità, perché egli è buono e verace.
Non siamo dunque pittori di un'immagine diversa da questa. Dipinge in sé
l'immagine di un tiranno chi è violento, facile all'ira e superbo. Perché non avvenga
che dipingiamo nel nostro animo immagini tiranniche, intervenga Cristo stesso
e tracci nel nostro spirito i lineamenti precisi di Dio. Lo faccia proprio
trasfondendo in noi la sua pace, lui che ha detto: << Vi lascio la mia pace, vi do
la mia pace >> (Gv 14, 27). Che cosa tuttavia ci servirebbe sapere che la pace
è in sé buona, se poi non fossimo capaci di conservarla? In genere le cose migliori
sono anche le più fragili. Le cose più preziose poi esigono la vigilanza più cauta
e diligente. E' troppo fragile quello che si spezza con una sola parola o che va
in rovina per la più piccola offesa al fratello. Nulla piace tanto agli uomini quanto
parlare delle cose altrui, darsi pensiero degli affari degli altri e passare il tempo
in inutili conversazioni, mormorando degli assenti.
Tacciano quelli che non possono dire: << Il Signore mi ha dato una lingua da
iniziati, perché io sappia indirizzare allo sfiduciato una parola >> (Is 50, 4) e,
se dicono qualcosa, sia una parola di pace.




Responsorio: (Cfr. Lc 6, 47-48; Sir 25, 11)


Beato chi viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica! E' simile a
un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le
fondamenta sopra la roccia.
Felice chi ha trovato il timore del Signore; a chi potrà essere paragonato?
E' simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo
e ha posto le fondamenta sopra la roccia.





_________Aurora Ageno___________
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