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Pioggia di Vita, per chi crede e per chi non crede

Ultimo Aggiornamento: 11/01/2013 11:23
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26 gennaio - SANTI TIMOTEO E TITO, VESCOVI


Timòteo e Tito, discepoli e collaboratori dell'apostolo Paolo, furono a capo, l'uno della
chiesa di Efeso, l'altro di quella di Creta. Ad essi furono indirizzate alcune lettere dette
« Pastorali », in cui si contengono ottimi consigli per la formazione dei pastori e dei
fedeli.


Dalle « Omelie » di san Giovanni Crisostomo, vescovo


Ho combattuto la buona battaglia


Paolo se ne stava nel carcere come se stesse in cielo e riceveva percosse e ferite più
volentieri di coloro che ricevono il palio nelle gare: amava i dolori non meno dei premi,
perché stimava gli stessi dolori come fossero ricompense; perciò li chiamava anche
una grazia divina. Ma sta' bene attento in qual senso lo diceva: Certo era un premio
essere sciolto dal corpo ed essere con Cristo (cfr. Fil 1, 23), mentre restare nel corpo
era una lotta continua; tuttavia per amore di Cristo rimandava il premio per poter
combattere: cosa che giudicava ancora più necessaria.
L'essere separato da Cristo costituiva per lui lotta e dolore, anzi assai più che lotta e
dolore. Essere con Cristo era l'unico premio al di sopra di ogni cosa. Paolo per amore
di Cristo preferì la prima cosa alla seconda.
Certamente qui qualcuno potrebbe obiettare che Paolo riteneva tutte queste realtà
soavi per amore di Cristo. Certo, anch'io ammetto questo, perché quelle cose che per
noi sono fonti di tristezza, per lui erano invece fonte di grandissimo piacere. Ma perché
io ricordo i pericoli ed i travagli? Poiché egli si trovava in grandissima afflizione e per
questo diceva: « Chi è debole, che anch'io non lo sia? Chi riceve scandalo che io non ne
frema? » (2 Cor 11, 29).
Ora, vi prego, non ammiriamo soltanto, ma anche imitiamo questo esempio così
magnifico di virtù. Solo così infatti potremo essere partecipi dei suoi trionfi.
Se qualcuno si meraviglia perché abbiamo parlato così, cioè che chiunque avrà i meriti
di Paolo avrà anche i medesimi premi, può ascoltare lo stesso Apostolo che dice: « Ho
combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede. Ora mi
resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel
giorno, e non solo a me, ma anche a tutti coloro che attendono con amore la sua
manifestazione » (2 Tm 4, 7-8). Puoi vedere chiaramente come chiama tutti alla
partecipazione della medesima gloria.
Ora, poiché viene presentata a tutti la medesima corona di gloria, cerchiamo tutti di
diventare degni di quei beni che sono stati promessi.
Non dobbiamo inoltre considerare in lui solamente la grandezza e la sublimità delle
virtù e la tempra forte e decisa del suo animo, per la quale ha meritato di arrivare ad
una gloria così grande, ma anche la comunanza di natura, per cui egli è come noi in
tutto. Così anche le cose assai difficili ci sembreranno facili e leggere e, affaticandoci
in questo tempo così breve, porteremo quella corona incorruttibile ed immortale, per
grazia e misericordia del Signore nostro Gesù Cristo, a cui appartiene la gloria e la
potenza ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.



Responsorio: (Cfr. 1 Tm 6, 11-12; Tt 2, 1)

Tu, uomo di Dio, tendi alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla
mitezza;
combatti la buona battaglia della fede, per raggiungere la vita eterna.
Insegna tutto ciò che è conforme alla sana dottrina;
combatti la buona battaglia della fede, per raggiungere la vita eterna.



Orazione:

O Dio, nostro Padre, che hai formato alla scuola degli apostoli i santi vescovi Timòteo e
Tito, concedi anche a noi per loro intercessione di vivere in questo mondo con giustizia
e con amore di figli, per giungere alla gloria del tuo regno.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio e vive e regna con te nell'unità
dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.


Lettura breve:

Dalla lettera di san Paolo, apostolo, ai romani (Rm 12, 14-16a)


Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. Rallegratevi con quelli
che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto. Abbiate i medesimi
sentimenti gli uni verso gli altri; non aspirate a cose troppo alte, piegatevi invece a
quelle umili.



- Parola di Dio.
- Rendiamo grazie a Dio.


Orazione:

Ti lodi, o Signore, la nostra voce, ti lodi il nostro spirito, e poiché il nostro essere è dono
del tuo amore, tutta la nostra vita si trasformi in perenne liturgia di lode.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio e vive e regna con te nell'unità
dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.







_________Aurora Ageno___________
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